E-commerce Design: 7 cose che devi assolutamente sapere
E-commerce Design: 7 cose che devi assolutamente sapere
- Comunicate con chiarezza fin dalla homepage che il vostro sito è un ecommerce, visualizzando i segni tipici di questo tipo di siti: un’icona carrello ben visibile, un menu di navigazione organizzato per prodotti, lanci di offerte speciali collegate con le schede prodotto dello shop.
- Suddividete i prodotti del vostro store utilizzando categorie e classificazioni intuitive in modo da ottenere pagine di listing facili da consultare; prevedete anteprime di prodotto snelle, visualizzando solo le informazioni più essenziali.
- Progettate pagine di prodotto dotate di grandi immagini e testi di descrizione completi che informino anche sulle caratteristiche tecniche del prodotto; rendete ben visibile il prezzo e il pulsante “Aggiungi al carrello”.
- Prevedete un feedback di inserimento del prodotto nel carrello visibile che informi l’utente dell’azione appena compiuta.
- Disegnate pagine carrello che presentino con chiarezza i prodotti selezionati, i prezzi parziali e la somma del totale, le istruzioni sulle modalità di pagamento e di spedizione.
- Organizzate il procedimento di acquisto in step lineari, progettando schermate non troppo affollate di form e sgombre di elementi inutili.
- Prevedete nel sito un’area di supporto o una sezione FAQ con tutte le istruzioni per spiegare agli utenti le modalità e le opzioni di acquisto del vostro store.
IL MOBILE COMMERCE È TRA NOI (MA NESSUNO SE NE ACCORGE)
La fortuna di alcuni merchant sta tutta nei competitor. Spesso, infatti, ci si confronta con imprenditori che hanno una visione del mercato a breve termine, e soprattutto una bassa reattività al cambiamento. Questo è un gran vantaggio competitivo quando l’imprenditore in questione non sei tu. Succede che in USA il 91% delle aziende ha già all’attivo una strategia mobile o la sta sviluppando (Forrester Research) mentre in Europa si parla solo del 40% (Top 500 Guide).
E in Italia? Il numero è paurosamente più basso, nonostante si tratti del Paese europeo con il più alto tasso di crescita in termini di penetrazione smartphone (+46% sull’anno, secondo Google, con ben il 41% degli italiani che dispone di un telefono evoluto e il 10% che possiede un tablet). Interessante notare come il 30% di queste persone abbia già effettuato un acquisto da mobile, ovvero il 12% dell’intera popolazione.
Che tu sia un pessimista incallito o un inguaribile ottimista si tratta di una grande opportunità: se interpreti il numero come basso, la crescita potenziale diventa incredibile; se ci vedi un valore importante, diventa fondamentale cavalcare l’onda.
La brutta notizia è che circa metà del trafficodi un ecommerce viene generato oggi da dispositivi mobile. La buona notizia è che sono in pochi a offrire un’esperienza appagante per l’acquisto da mobile. Negli ultimi due anni, il traffico mobile di uno shop del quale ho accesso ai dati è quadruplicato e il fatturato generato da questi visitatori è il 38% del totale!
Preparati però a un’altra risata amara: questo sito non è ottimizzato per dispositivi mobile. Cosa succederebbe se lo fosse e quante vendite perde ogni giorno per l’assenza di una strategia mobile commerce? I dati della ricerca Netcomm/MIP dicono che il consumatore multicanale “spende fino al 10-20% in più di quanto spendeva prima”.
Le persone, infatti, utilizzano gli strumenti per la loro comodità, e la multicanalità è quanto di più pratico e utile esista. Certo “multicanalità”è un concetto da marketer, mentre quando vestiamo i panni dell’utente ne sfruttiamo i benefici senza rendercene conto: passiamo da fisico a digitale e viceversa (es. info-commerce, price comparison, couponing, store locating, merchandising ecc.), saltando senza remore da un canale all’altro, com’è giusto che sia. In questo caso, però, la reazione alle carenze è davvero profonda. Il 79% di chi non trova un sito ottimizzato per mobile va da un competitor, il 50% non torna mai più e il 48% si sente addirittura infastidito (Google). Numeri che fanno riflettere sull’importanza di offrire un’esperienza di acquisto adeguata al canale. Quando c’è, i risultati si vedono e sono entusiasmanti: per esempio, servire la versione mobile invece di quella web ha incrementato il tasso di conversione dallo 0,21% allo 0,33% in uno shop. In altre parole significa una crescita del +57% delle vendite sul canale mobile… niente male per una “semplice” interfaccia ottimizzata, no? Ecco allora qualche aspetto da tenere a mente durante la progettazione dell’esperienza di acquisto da mobile:
- la geolocalizzazione non funziona sempre a dovere (utile da sapere per la sezione store locator o laddove è necessario suggerire in automatico l’indirizzo di un negozio);
- il data entry è l’aspetto critico per eccellenza. Non esiste nel commercio tradizionale (e molti mobile user sono nuovi all’acquisto online) e fa perdere il contesto visivo con l’interfaccia (cfr. lo zoom sui campi in fase di input);
- riduci al minimo i campi obbligatori in ogni modulo(soprattutto l’anagrafica dato che il 32% dei mobile shop italiani chiede fino a 20 campi!) e, dove possibile, utilizza i suggerimenti per auto-completare il dato (es. la città) oppure registra l’informazione per riutilizzi futuri (es. la carta di credito);
- rendi la registrazione facoltativa e poi genera in automatico una password da fornire via mail in un secondo momento. Non utilizzare il double opt-in né alcun tipo di captcha: meglio un’email sbagliata che una vendita persa;
- rendi ben visibile il numero di telefono e l’indirizzo, gran parte degli utenti in mobilità potrebbe aver interesse a passare in negozio (dove i tassi di conversione sono molto maggiori: non curarti di problemi politici tra canali, l’azienda è sempre la stessa!). Anche per questo motivo è bene permettere il pagamento di persona o l’acquisto al telefono;
- utilizza una piattaforma in grado di condividere e mantenere le informazioni tra canali, come redirect automatici che mantengano i contenuti cercati e un carrello persistente;
- scegli tra design responsive, sito dedicato o mobile App valutando tutti gli aspetti più importanti come velocità, installazione, possibilità di ottimizzare e personalizzare, engagement, costi nel medio periodo, possibilità di monitoraggio accurato, decadenza nell’utilizzo e non ultima capacità di essere fruito su tutte le piattaforme mobile disponibili e future.
In bocca al lupo e…buone conversioni!