Facebook Ads e Google ads: una strategia integrata
Facebook è un potentissimo strumento di web marketing che fornisce il suo massimo potenziale in termini di domanda latente, andando a sollecitare quegli utenti che “potrebbero essere interessati” al nostro prodotto/servizio ma non per forza lo stanno cercando in quel momento.
Infatti è doverosa una premessa a monte: parlare di domanda latente e domanda diretta.
Per domanda latente intendiamo appunto quell’utenza che potrebbe avere un interesse nell’acquisto di un prodotto o servizio perché rientra nella nostra profilazione, ma questo non significa che l’utenza in questione è interessata all’acquisto.
Per domanda diretta invece intendiamo una domanda attiva che è quindi attivamente alla ricerca del prodotto/servizio da noi offerto.
Quando parliamo di social media marketing, abbiamo a che fare, almeno nelle prime fasi della nostra strategia, con una domanda decisamente latente. Ovvero siamo noi che profilando degli interessi spingiamo il nostro prodotto ad un target definito.
Bisogna però iniziare ad entrare nell’ottica che il social media marketing e quindi facebook ads, è parte di un ecosistema molto più ampio, dove il traffico costruito, i dati raccolti, interagiscono in maniera costante tra di loro, realizzando una vera e propria macchina di pubblicità digitale.
Le parti di questa “macchina” sono ovviamente tantissime, ma oggi ci soffermeremo su due delle sue principali parti: facebook ads e google ads.
Facebook Ads e Google ads:
Quando parliamo di domanda diretta, non possiamo fare a meno di introdurre un altro fondamentale player del nostro ecosistema di marketing digitale: Google Ads.
Google Ads opera principalmente su due reti: ricerca e display, che sono entrambe di fondamentale aiuto per facebook ads e viceversa.
I due strumenti insieme possono offrire un potenziale altamente efficace. Infatti è possibile utilizzare facebook ads come remarketing o retargeting su un pubblico creato a monte da google ads, ovvero utilizzare il social media marketing su un pubblico consapevole e quindi su una domanda diretta.
La più classica delle strategie che vedono come protagonisti questi due potentissimi mezzi, è quella di creare un pubblico personalizzato partendo da una ricerca diretta, quindi un pubblico altamente interessato.
Social Media marketing – Facciamo un esempio:
Mario cerca su google il noleggio di un’auto per il suo matrimonio, quindi digiterà la sua keyword nella barra di ricerca e otterrà nella SERP i risultati sponsorizzati.
Ovviamente in questa fase Mario ha mostrato un interesse diretto verso questo servizio, ma è ancora in fase di valutazione, quindi inizierà ad aprire vari siti confrontando sia le auto che le offerte. Mario non ha ancora completato l’acquisto è ancora in fase di valutazione, quindi decide di interrompere la ricerca e pensarci. Il processo di acquisto è quindi ancora decisamente aperto, nonostante Mario abbia interrotto la ricerca e chiuso il sito senza produrre un lead sulla nostra landing page: qui subentra il remarketing su facebook ads.
Nei giorni seguenti o anche nelle ore seguenti, Mario navigando sul suo feed di Facebook o Instagram inizierà a ricevere post sponsorizzati sul nostro servizio di noleggio auto per matrimoni. Alcuni di questi lo inviteranno semplicemente a contattarci per maggiori informazioni, altri invece saranno molto incisivi cercando di spiegare il perché dovrebbe scegliere noi, quindi offerte, servizio clienti, assistenza ecc.
Questo tipo di strategia è significativamente più incisiva rispetto ad una semplice sponsorizzata per interessi, perché agisce non tanto su una buyer persona che ho profilato in precedenza, ma agisce direttamente sulla persona coinvolta, attiva nel processo di scelta.
Ovviamente non sempre è attuabile, perché magari il tuo prodotto o servizio è talmente di nicchia che non presuppone una domanda a monte, quindi la domanda la DEVI creare. In questo caso però potrebbe essere interessante una strategia inversa, che magari vedremo nel prossimo articolo.