Sospensione dei contenuti in alta definizione
Sospensione dei contenuti in alta definizione: dopo Netflix e YouTube si è aggiunto anche Amazon Prime Video. Una notizia che sembrava impossibile fino a qualche decina di giorni fa.
Sospensione dei contenuti in alta definizione
Il periodo storico del Coronavirus sta modificando oltre al comportamento degli italiani anche la fruizione dei contenuti in tv e in streaming. Ecco che dopo i colossi Netflix e Youtube anche Amazon Prime Video sospende per i prossimi giorno l’erogazione di contenuti in alta definizione. Una situazione surreale se fosse stata solamente immaginata una decina di giorni fa, eppure è realmente accaduto.
Alla luce delle misure restrittive imposte dal governo italiano per fronteggiare il contagio da coronavirus, con il passare dei giorni tutti gli italiani si sono dedicati a vedere i propri film o serie tv preferite. Questo fattore ha causato un problema di banda.
In questo senso, il commissario europeo per il mercato interno e servizi Thierry Breton dopo aver colloquiato con il CEO di Netflix Reed Hastings, si è decisi per abbassare la qualità video per poter permettere di avere una rete disponibile per tutti e per le svariate esigenze.
La soluzione è quella di trasmettere meno video in alta definizione per dare spazio a chi ha bisogno di internet per poter lavorare da casa come le numerose web agency, le testate giornalistiche, e per garantire l’erogazione di servizi online bancari, postali, sanitari ecc… per i prossimi trenta giorni.
Un gesto apprezzato da tutti i consumatori, nessuno escluso.
A questa soluzione ha aderito ben presto anche il gigante YouTube rendendosi disponibile alla fruizione di contenuti video in risoluzione ridotta.
Da pochi giorni si è aggiunto anche Amazon Prime Video rispondendo alla richiesta di tali esigenze, abbassando la qualità dei propri contenuti per un periodo non ben specificato.
Insomma, anche Internet sembra aver accusato il colpo dato dal coronavirus, ma crediamo anche che molti consumatori si siano resi conto di questo grande rallentamento nella navigazione sul web. Un problema dovuto dal fatto che, ormai la maggior parte della popolazione richiusa in casa ha un solo modo per comunicare fuori dalle sue mura, ovvero sfruttando le video chiamate dei diversi operatori che offrono tale servizio. Soluzioni adottate sia per svago, sia per esigenze lavorative, per studio e soprattutto a tutte le ore del giorno.
Una soluzione al quale nessun cittadino era preparato, una situazione al quanto surreale se fosse stata pensata o proposta nel mese di febbraio.
Questi che stiamo trascorrendo sono giorni che ci portano a pensare che il coronavirus avrà delle conseguenze forti anche dopo che sarà passata questa emergenza, e forse avrà conseguenza anche nei confronti di Internet e del modo di fruire i differenti contenuti.