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04/06/2020
Alessio Paparo

La classifica dei brand che hanno resistito meglio al coronavirus

WPP e Kantar hanno effettuato un interessante studio sui brand che hanno resistito meglio all’impatto del coronavirus. Sono state messe a confronto la situazione delle differenti marche prima dell’inizio della pandemia, avendo riscontrato, nell’ultimo anno, una crescita pari al 12% del valore complessivo dei 75 brand presi in analisi. L’indagine condotta per la realizzazione della classifica ha poi tenuto in considerazione anche i dati di performance azionaria relativi ad aprile 2020, per comprendere l’impatto della diffusione del COVID-19, offrendo indicazioni sui brand con maggiore probabilità di successo dopo la fine della pandemia.

Al primo posto della top 10 (nella quale rientrano i brand con una crescita media di brand value del 16,4%) c’è Amazon che da sola ha una crescita pari al 27% del valore totale delle 75 marche presenti in classifica, con un valore del brand pari a 415.9 miliardi di dollari.

Segue l’altro gigante dell’eCommerce, Alibaba (con un brand value di 152.5 miliardi di dollari) che ha scelto di dare il proprio contributo nella lotta al nuovo coronavirus tramite Ali Cloud, che sfrutta l’intelligenza artificiale per aiutare i medici a ridurre i tempi di diagnosi in Cina.

Non sono solo i retail “nativi digitali”, come quelli citati, a crescere in questo periodo di emergenza. Infatti, diversi brand che hanno costruito la propria reputazione puntando sui negozi brick and mortar hanno rivelato una grande capacità di adeguamento e di risposta alle crisi: è il caso per esempio di Walmart e di Adidas, che attualmente riescono a gestire con successo differenti piattaforme, come menzionato nel report.

Quest’ultimo ha messo inoltre in evidenza come i grandi player dei differenti settori mantengano la posizione dominante all’interno della propria categoria. Ciò è ben evidente, per esempio, nel mondo del fast food dove nella top 5 troviamo “leggende” del branding come McDonald’s (a una distanza importante dai competitor , in termini di brand value) e altri brand famosi come KFCStarbucksSubway e Domino’s.

Con un valore di 50 miliardi di dollari, Nike è al primo posto tra i retailer dell’abbigliamento grazie all’eCommerce ma anche alle innovazioni apportate al settore del running, alla possibilità che offre ai clienti di personalizzare i propri prodotti e all’investimento nell’ottimizzazione della customer experience (si pensi per esempio al flagship store di New York). Inoltre, da quando è iniziata la pandemia, l’azienda ha deciso di lanciare una campagna volta a incentivare i consumatori a mantenere le abitudini di allenamento, anche a casa, offrendo degli strumenti di supporto in questo senso e cercando di portare valore in uno scenario di emergenza.

Passando al settore del lusso, al primo posto c’è Louis Vuitton, uno dei fashion brand che ha convertito le proprie linee produttive per la produzione di disinfettanti. Nel ranking di Wpp e Kantar rientrano anche Channel e Gucci (un’altra azienda attivamente coinvolta nella lotta al COVID-19).

 

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Alessio Paparo

Marketing Manager | Data Analyst. Cresciuto in analogico e maturato in digitale, passato da un commodore64 ad imac di ultima generazione. Laureato in economia e specializzato in management aziendale, durante i quali migliaia di kg di caffè sono stati consumati. Appassionato di misurazione ed interpretazione di dati.

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